martedì 2 agosto 2011

Le lacrime della commessa


Stamattina, su suggerimento di R., un'amica che lavora in una agenzia di viaggio, sono andato in centro città, in una agenzia specializzata tra l'altro nei biglietti ferroviari. Avevo un bel po' di lavoro da fare: completare l'organizzazione del viaggio a Madrid per più di 20 persone, attraverso l'acquisto di diversi supplementi su varie tratte. Ben presto è arrivato il mio turno, ho spiegato chi ero e cosa volevo, e una ragazza molto gentile ha iniziato a lavorare per me. Non tutto andava per il verso giusto, per cui, quando non trovavamo posto su un certo treno, per un effetto a catena dovevamo rivedere tutto il percorso di quel dato giorno. Io avevo lavorato per conto mio, per cui - tutto sommato - il lavoro procedeva abbastanza bene, e ad un certo punto si è creata un'intesa molto positiva. Penso fosse passata quasi un'ora, quando un signore che aspettava ha inveito pesantemente verso la ragazza e - indirettamente - verso di me, con parole grosse e del tutto fuori luogo. Era comprensibile una certa impazienza nella fila, ma la ragazza stava lavorando e io ero un cliente portavoce di altre venti persone. L'accusa era addirittura di "maleducazione": una parola stridente con quella ragazza assolutamente mite. La cosa mi è subito dispiaciuta e mi sono scusato con lei, ma in realtà non era quello il punto: non eravamo infatti nel torto. La ragazza mi ha rassicurato e abbiamo continuato a lavorare. Pochi minuti, però, e lei è scoppiata in lacrime esprimendo il suo rammarico per un'offesa ingiustificata. In quel momento ho provato pena e affetto verso questa persona sconosciuta, ma soprattutto grande stima. Non è usuale che la commessa scoppi in lacrime davanti ad un cliente, probabilmente non è professionale, tuttavia in quel momento tra noi una relazione umana ha prevalso sulle forme. Da parte mia l'ho rassicurata e ho cercato di manifestare apertamente la mia stima, e anche di velocizzare il lavoro, nei limiti del possibile. Pochi minuti ancora e abbiamo concluso: il risultato finale è stato eccellente. Quanto si è trattato di pagare (una cifra notevole) le ho chiesto se nel conto erano inseriti i diritti di agenzia, lei ha risposto affermativamente per dirmi subito dopo che il suo lavoro per me era stato del tutto gratuito: nessuna commissione in più.
Sono uscito dall'agenzia frastornato, dispiaciuto per quelle lacrime, ma molto contento di questo incontro del tutto casuale e inaspettato.

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