martedì 31 gennaio 2012

Nevica


E' arrivata la neve. I fiocchi bianchi sul porticciolo non li avevo ancora visti.

lunedì 30 gennaio 2012

Il vangelo di Marco



Da due settimane sono immerso nella lettura di un libro appena uscito. Si tratta di un commentario in tre volumi al vangelo di Marco: "Vangelo di una notte vangelo per la vita". È scritto da Benoit Standaert, monaco benedettino fiammingo di Bruges.
Standaert, studioso originale, decisamente fuori dai tradizionali canoni accademici delle università pontificie, è stato mio professore negli anni '90. Già allora avevo trovato nuova e affascinante la sua lettura del vangelo di Marco, letto secondo i parametri dell'analisi retorica, come opera compiuta. Il suo approccio non ne escludeva altri, ma sottolineava l'intenzione dell'autore nella redazione del testo, e la fisionomia della comunità che lo leggeva. Dopo vent'anni gli studi di Standaert sono andati molto avanti, approdando ad un denso commentario. Più vado avanti nella lettura e più ne resto affascinato. Standaert risponde a molte mie domande, soprattutto alla mia ricerca di un testo che risuonasse nell'ambiente culturale e religioso nel quale il vangelo era stato scritto. Una lettura di Marco alla luce dell'Antico Testamento, della fede con cui il Vangelo veniva accolto dai primi cristiani in prevalenza di origine giudaica.
Standaert fa risuonare Marco in modo nuovo, aprendo spazi di comprensione per me del tutto nuovi. Non credevo che ci fosse ancora spazio per grosse novità nella lettura, dei vangeli sinottici e devo felicemente ricredermi.
La lettura di Standaert è profonda, mai arida, e fa parlare i più minuti particolari.
Mi sembra di essere entrato in una miniera di pietre preziose, un luogo fantastico tutto da esplorare.

sabato 21 gennaio 2012

Ancora Lost


Ho ripreso a guardare sistematicamente Lost e a scrivere il mio blog da dove mi ero fermato a maggio (gli inizi della seconda stagione). Finalmente si sono liberati alcuni spazi nella mia settimana che mi permettono di dedicarmi a ciò che mi piace. Non ho mai abbandonato il progetto, ma aspettavo il momento opportuno per riprenderlo. Ora mi sembra anche di aver capito meglio la prospettiva nella quale voglio rivedere e rileggere le varie puntate. Su internet si trova tutto per quanto riguarda i contenuti di Lost nel suo livello immediato: riassunti dettagliatissimi degli episodi, fotografie di ogni particolare, spiegazioni di misteri, raccolta di dettagli infinitesimali. C'è molto meno però per quanto riguarda il livello più profondo di Lost:
  1. la struttura interna, l'approfondimento del percorso interiore fatto da ogni personaggio e dal gruppo insieme;
  2. il livello dell'immedesimazione personale: come mi scriveva Paolo su Twitter qualche giorno fa, Lost parla di ognuno di noi, racconta le nostre storie;
  3. la dimensione trascendente: Lost osa fare una rilettura della fede e delle religioni oggi, in particolare del cristianesimo, ponendo al centro della sua visione l'amore, la misericordia, la solidarietà che va oltre la morte.
L'ultima immagine di Lost è la luce: c'è una risoluzione di tutti gli infiniti intrecci drammatici che creano la complessità della saga. Ci possono essere alcuni misteri irrisolti, alcune soluzioni poco convincenti sul piano narrativo, alcuni errori (trascurabili, io penso, in un'opera così  ben articolata), ma Lost offre le sue risposte, propone chiavi di lettura, osa arrivare ad una fine, lasciando spazio alle diverse sensibilità, senza alcun dogmatismo.
Io trovo che tutto questo sia eccezionale, e che un'opera così bella non possa essere messa via troppo facilmente.
Lost è un viaggio interiore che si può fare in molti modi, non impone niente, ma permette - attraverso l'immedesimazione con i suoi personaggi a tutto tondo - di specchiare se stessi negli altri. È un percorso che continuo a fare, ma mi piace condividerlo.

sabato 14 gennaio 2012

Un piccolo sole




Uno dei regali più belli ricevuti a Natale è questa lampada solare - dono di Mfranca - che assorbe energia solare di giorno e si accende - tenuamente - al buio. Ha una luce calda e discreta, che non impedisce il sonno e che fa compagnia. Un piccolo sole che si illumina al calar delle tenebre.

martedì 10 gennaio 2012

Rientro a scuola


Oggi è stato il mio primo giorno di scuola dopo le lunghe vacanze di Natale (il lunedì è sempre libero per permettermi di smaltire gli impegni del fine settimana).
E' stato un avvio molto tranquillo, ma soprattutto con la I liceo scientifico è "successo" qualcosa. Capita infatti con alcune classi di stabilire dei rapporti speciali nei quali crollano alcune difese tipiche della scuola. Oggi percepivo una richiesta di aiuto, una fragilità da custodire, una fiducia da comunicare.

lunedì 9 gennaio 2012

Semplificare


In questi primi giorni del 2012, di ritorno da Berlino, ho avuto insolitamente molto tempo libero da dedicare alle mie cose. Ho potuto fare ordine nella mia stanza, e soprattutto "semplificare" molte cose, fare spazio, eliminare il superfluo, fino a raggiungere una sorta di nuovo punto di inizio.
Mi piace questa idea della semplificazione e vorrei raggiungerla in ogni ambito della vita.

giovedì 5 gennaio 2012

Punti di vista


Nella mia comunità c'è una certa dialettica piuttosto goliardica, ma molto interessante e piacevole, che riempie di stimoli i pasti comuni. Esistono posizioni differenti, che emergono piuttosto giocosamente. Ciò non toglie che esse dietro apparenze miti, si manifestino a volte in tutto il loro peso.
Ieri per esempio, una delle persone con cui vivo mi ha inviato un messaggio di inizio anno - inviato alla sua cerchia di amici - in cui esprime i suoi sentimenti di amarezza, disagio, ribellione verso la situazione che viviamo. Pur non considerandosi berlusconiano, ritiene Monti e Napolitano due usurpatori, la democrazia sospesa e tutta una serie di considerazioni che lascio immaginare. La cosa mi ha molto toccato. Quello che per lui è un dolore profondo, per me invece è una liberazione, fonte di benessere e di ottimismo verso il futuro. Io per esempio penso che Berlusconi abbia fatto del male, un male profondo, alla nostra società, che è ancora ferita, avvelenata per questo. Per lui le cose sono diametralmente opposte. Eppure viviamo bene insieme, ci stimiamo, spesso nelle discussioni ci troviamo sullo stesso versante e ci facciamo da spalla l'un l'altro. Esiste però un punto dove le nostre strade divergono inesorabilmente.
Chi ha ragione? E' ovvio che per me è evidente la mia posizione, ma non posso pensare che lui sia in mala fede. Gli anni mi hanno insegnato a convivere in questa situazione di diversità, dove l'uno soffre per ciò che all'altro rallegra. Ma non è una cosa facile da capire e da vivere.

martedì 3 gennaio 2012

Capodanno a Berlino


Sono tornato a Berlino quasi tre anni dopo la prima volta (2009, in gita scolastica). Questa volta è stato diverso:  ho vissuto la città in un altro modo, e ho potuto conoscere un po' meglio un suo piccolo frammento, la comunità parrocchiale che ci ospitava.
L'occasione è stato l'Incontro europeo dei giovani, che la comunità di Taizé organizza ogni anno in una grande città europea: Rotterdam lo scorso anno, Berlino ora, Roma l'anno prossimo. Un evento che coinvolge circa 30.000 giovani di tutta Europa. Il luogo di incontro quotidiano di questa folla è stato la Fiera di Berlino, un complesso enorme vicino allo stadio olimpico.
Un'altra tappa del mio lungo viaggio.