venerdì 1 marzo 2013

1 marzo. L'ora di Watzlawick


Faccio una premessa: non ho votato per Grillo e non ho preso in considerazione neanche per un attimo di farlo. Circa una decina di anni fa avevo seguito con interesse le sue idee (avevo anche comprato il libro + DVD di uno dei suoi spettacoli), ma poi mi ero disaffezionato. Pur avendo un amico convintamente grillino, nei mesi scorsi mi sono completamente disinteressato del Movimento 5 stelle, a cui non ho mai dato molto credito. Detto questo, il successo del M5S per me è stato un evento chiave, un vero e proprio insight. Mi ha mostrato come io fossi perfettamente "dentro" questo sistema, pur vagheggiando di cambiarlo.
Ora Grillo - che piaccia o no lui e il suo programma, parlo qui di modalità, comportamenti, strategie - combatte quello stesso sistema, ma lo fa - coerentemente - da fuori.
Chi come me si sente straordinariamente debitore a Paul Watzlawick, sa bene cosa sia il vero cambiamento, quello che cambia veramente le cose, non il falso cambiamento con cui ci illudiamo di farlo. Sa che il cambiamento arriva sempre da fuori sistema e lo rompe. Sa che non c'è nessun modo di interrompere i giochi psicologici (e qui un altro grande maestro è Eric Berne) se non quello di smettere di giocare.
Ecco, è semplicemente questo che continua a fare Grillo, e che tutti i suoi oppositori e detrattori non capiscono. E' semplicemente coerente: se non agisse in questo modo la sua scommessa verso un possibile cambiamento sarebbe già sconfitta.
Non è pazzo, populista, tatticista... (pensatelo pure, se credete): è semplicemente coerente - nel suo modo di agire - con il suo obiettivo.
Da parte mia, da lunedì, lo guardo con occhi diversi, mi è più facile comprenderlo e trovare dei punti di contatto con lui. Gli sono grato perché ha aperto dentro di me nuove prospettive, e anche perché grazie a lui mi diverto molto a vedere le reazioni - queste sì assurde e ridicole - che vengono da destra e da sinistra in nome di responsabilità, governabilità, serietà... da persone che hanno semplicemente paura del vero cambiamento.
Ora la sfida non è compiuta una volta che si è distrutto un sistema sbagliato, ma quando si è costruito un sistema nuovo, più giusto, equo, solidale. La strada è in salita. Ma il primo passo è cambiare davvero le proprie categorie. E' l'ora di dare spazio al Watzlawick che c'è dentro di noi.

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