mercoledì 17 aprile 2013

17 aprile. Il segreto sta nella gratitudine


Insieme agli impegni in questo ultimo mese si sono intensificati anche i colloqui personali con persone molto diverse: giovani e ragazzi, genitori, adulti in generale. Ogni colloquio è sempre una "esperienza" di vita, un arricchimento incalcolabile. Alcuni di questi hanno una sorta di aurea che aleggia poi per giorni e giorni. Altri producono un autentico piacere della mente, aprono a soluzione, fanno intravedere scenari inconsueti.
Oggi per due volte, in due colloqui molto diversi, emergeva con forza la parola "gratitudine". Stamattina era la parola chiave per una donna che ha perso il marito due anni fa dopo un matrimonio veramente riuscito, e che oggi soffre inevitabilmente il contrappasso del vuoto dopo una tale pienezza. La gratitudine per questi cinquantanni si trasforma in una forza che illumina questo passaggio buio.
La seconda volta è stato questo pomeriggio, dopo un intenso colloquio con una mamma, che ne seguiva uno di alcuni giorni fa con il figlio. Lo scambio è stato tale da lasciarmi stupito, perché mi rendevo conto di avere un punto di vista speciale da proporre, che era liberante e che nasceva semplicemente dall'amicizia con G., ragazzo di 17 anni. Mi sono chiesto da dove venisse la possibilità di essere accolto con tale fiducia nel mondo di un ragazzo e di poter fare tesoro di questa fiducia trasformandola in una sorta di chiave d'accesso anche per i suoi genitori, senza tradire questa fiducia, ma anzi facendola fiorire. E' stato lì che è venuta fuori questa parola magica "gratitudine". Ecco, dietro ogni rapporto che ho instaurato con i ragazzi in questi sei anni e mezzo, c'è sempre una profonda gratitudine, la consapevolezza di ricevere ogni volta un dono del tutto gratuito. Questa gratitudine è una forza viva: di cambiamento, di pace interiore, dà equilibrio, rigenera, rallegra, si trasforma in "radici" che danno stabilità.

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