lunedì 17 dicembre 2012

17 dicembre


In queste mattine dedico molto del mio tempo all'ascolto dei ragazzi. Al momento comune di preparazione al Natale proposto a tutta la classe, segue la possibilità di un incontro personale con chi lo desidera.
Ogni giorno mi è capitato di trovarmi di fronte alle lacrime di qualche ragazzo.
Capisco allora di entrare in una sfera sacra, che ha bisogno prima di tutto di silenzio e di un ascolto caldo.
Le lacrime proiettano in una dimensione che spesso è nascosta e misteriosa.
Occorre stare lì in punta di piedi, dire quelle poche parole che possono consolare.
Ma poi le lacrime scorrono via, e lo sguardo è pronto per comprendere qualcosa di nuovo, di limpido o di immenso che sottostà a quel dolore, piccolo o grande che sia, che dolcemente si scioglie.

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